Importare manualmente una libreria java in Eclipse

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Ad oggi, è quasi impensabile che un programmatore esperto, importi a mano le librerie in un progetto creato con l’IDE Eclipse. Ci sono tool come Maven che fanno questo sporco lavoro per noi. Penso però, che a fini didattici o per situazioni particolari, valga la pena capire come importare delle librerie di terze parti, a mano, con Eclipse. Naturalmente in modo accessibile, con lettore di schermo NVDA. Continua a leggere Importare manualmente una libreria java in Eclipse

Guida introduttiva al debug di codice java con Eclipse e NVDA

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È giunta l’ora di vedere insieme come effettuare il debug del nostro codice scritto in java, con Eclipse e NVDA.
Il debug è una pratica molto comune per esaminare step by step il codice prodotto, per scovare bug gravi o anche semplici malfunzionamenti. Come prerequisito, bisogna avere letto il mio articolo “Guida introduttiva all’IDE Eclipse, per programmare con Java in modo accessibile” (per la configurazione di Eclipse e il suo addon che ne migliora l’accessibilità) o conoscere già la programmazione ad oggetti con java ed Eclipse. Naturalmente, anche il focus di questo articolo, sarà il mondo dell’accessibilità e delle metodologie di programmazione applicate alle persone con disabilità visiva. Continua a leggere Guida introduttiva al debug di codice java con Eclipse e NVDA

Come rendere le presentazioni di PowerPoint accessibili per gli utenti con disabilità

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Creare presentazioni Power Point accessibili è alla portata di tutti. Basta unicamente porsi il problema e il software di Microsoft ci viene incontro con un paio di funzionalità pernsate appositamente per creare presentazioni fruibili da tutti.
Mi sono trovato troppe volte ad avere a che fare con documenti poco accessibili, un po’ in tutti gli ambiti. Parlo, banalmente, di documenti scaricati dalla rete, dispense universitarie, documenti di progetto o presentazioni aziendali.
Premetto inoltre che i documenti prodotti dalla suite Microsoft sono per natura accessibili, ma se chi li produce, inserisce contenuti che non lo sono, anche l’accessibilità generale del documento viene alterata. Segnalo la guida ufficiale di Microsoft “Rendere le presentazioni di PowerPoint accessibili per gli utenti con disabilità“, davvero molto completa.
Per iniziare , concentriamoci su alcuni minimi accorgimenti da applicare alle aree di testo e alle immagini presenti in una diapositiva.
Un po’ come accade per le pagine web è assolutamente importante definire l’ordine con cui vogliamo che gli elementi della presentazione vengano vocalizzati dal lettore di schermo, spesso infatti, ciò che si vede, non sarà ciò che verrà vocalizzato in termini di ordine degli elementi.
Per definire l’ordine esatto del documento, senza che ciò abbia impatto sulla grafica, ci viene in soccorso la funzionalità “disponi” presente nel menù “Home” di Power Point.
In questa sezione è presente la voce “riquadro di selezione” che in modo molto intuitivo, ci permette di mettere in ordine i contenuti di ogni singola diapositiva, in modo semplice e veloce.
Sistemato questo aspetto, dobbiamo ora concentrarci su tutti i contenuti di tipo immagine che abbiamo inserito nel nostro documento, attenzione che alcuni contenuti precedentemente testuali, se applicati particolari effetti grafici, possono trasformarsi anche essi in immagini.
Per rendere accessibili anche questi contenuti, non dobbiamo fare altro che selezionare il contenuto di tipo immagine nella diapositiva, aprire il classico menù contestuale e selezionare la voce “Modifica testo alternativo”. Avremo così modo di impostare un testo descrittivo per l’elemento selezionato.
Vi sarà inoltre capitato di scaricare o ricevere pdf generati da presentazioni Power Point. Bene, applicando le precedenti istruzioni, anche questi documenti pdf risulteranno fruibili dalle tecnologie vocali assistive.
In conclusione, con questi piccoli accorgimenti, il livello di accessibilità delle nostre presentazioni sarà migliore, vi rimando alla guida Microsoft per maggiori dettagli.

Il lavoro come opportunità di inclusione e di affermazione dell’identità: il punto di vista di coloro che offrono idee, progetti e strumenti

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Il 30 Ottobre ho avuto l’opportunità di condividere la mia esperienza nel mondo del lavoro da persona diversamente abile. Sono stato invitato a partecipare ad una tavola rotonda presso il Politecnico di Torino, nell’ambito degli eventi organizzati dall’Internet Governance Forum.

Rilevanza del workshop: Dal mondo del lavoro, sempre più complesso e mutevole nelle sue dinamiche, rischiano di essere escluse quelle categorie che presentano delle fragilità. Il connubio tecnologia e management può favorire, in questo contesto un processo di inclusione più efficace.
Contenuto del workshop: Nel workshop si metteranno in evidenza buone pratiche di utilizzo della tecnologia e disability management.
Diversità del workshop: Nella composizione verrà garantita non solo la parità di genere ma parteciperanno soggetti delle categorie oggetto degli interventi di diversity management.

Condivido l’estratto del mio intervento, in cui mi sono concentrato nel condividere la mia esperienza, facendo emergere criticità e aspetti positivi dei miei primi 20 anni di lavoro nel mondo IT come analista programmatore.

Guida introduttiva all’IDE Eclipse, per programmare con Java in modo accessibile

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Inizio oggi una serie di articoli che introducono alla possibilità di svolgere la professione del programmatore da parte di sviluppatori affetti da disabilità visiva (non vedenti ed ipovedenti). L’obiettivo è quello di rendere consapevoli le aziende del fatto che questa è una professione possibile per i disabili visivi, ma allo stesso tempo sono gli stessi ipovedenti o non vedenti che devono sapere che possono diventare sviluppatori professionisti, perché oggi gli strumenti ci sono. Nello specifico farò riferimento al sistema operativo Windows 10 a 64 bit, ampiamente diffuso, ma con dei piccoli accorgimenti, questa guida, è adatta anche a sistemi più vecchi o a 32 bit, oltre che per i sistemi Mac e Linux. Inoltre, a fine articolo, ho inserito due sezioni molto importanti:

  • download proposti: sezione contenente l’elenco dei link per scaricare tutti i software di cui si parla in questa guida;
  • materiale proposto: una selezione di materiale utile per l’apprendimento delle basi della programmazione e del linguaggio java.

Nota bene: nel testo uso le doppie virgolette per evidenziare termini importanti, comandi o nomi file, esse non vanno mai riportate nello svolgimento degli esercizi. Continua a leggere Guida introduttiva all’IDE Eclipse, per programmare con Java in modo accessibile

Word 2016 e Windows 10: l’OCR è servito.

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Volevo condividere con voi una piccola scoperta, poco pubblicizzata, ma a costo zero se si possiede una licenza di Office 2016. È infatti possibile aprire i file in formato pdf direttamente con Word, comodo per una modifica del documento per una successiva rielaborazione. Ma la cosa nuova è che in caso di pdf non accessibili, contenenti immagini e privi di testo, quei pdf in cui il testo è rappresentato proprio da immagini, perché magari chi li ha creati o scannerizzati non ha pensato a renderli accessibili e leggibili dal lettore di schermo. Bene, tali pdf ve li converte automaticamente Word 2016, rendendoli leggibili ed accessibili in pochi istanti. Provare per credere.

AGGIORNAMENTO: consiglio di utilizzare l’applicazione “Scanner”, gratuita, accessibile, sviluppata da Microsoft e scaricabile dal Microsoft Store. Questa applicazione si interfaccia con il nostro scanner e in modo accessibile ci assiste nelle fasi di acquisizione. Una volta acquisiti i nostri documenti, ci permette di salvarli in formato pdf. A questo punto, aprendoli con Word 2016, verrà anche eseguito l’OCR. Se invece abbiamo la necessità di acquisire al volo dalla webcam del nostro portatile, possiamo usare l’applicazione “Office Lens”, gratuita, accessibile e sviluppata da Microsoft. Anch’essa è scaricabile dal Microsoft store. Potremo così acquisire documenti mono e multipagina, scontrini, biglietti da visita e tanto altro. Se selezioniamo il salvataggio in formato Word, tutti i testi verranno processati dall’OCR Microsoft, integrato in Windows 10.

NVDA e problemi nella riproduzione: disabilitare la modalità esclusiva per le periferiche audio

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Da utilizzatore occasionale di Skype per le chiamate audio, mi ha stupito il fatto che in una conversazione vocale, con NVDA sul sottofondo, accadesse che quando NVDA pronunciava qualcosa, dopo un mio comando, il mio interlocutore lamentasse il fatto di non sentirmi affatto o molto male. Così, su consiglio di una amica non vedente, ho scoperto una procedura che vado a condividervi.
Ho provato questa procedura su Windows 10. Bisogna recarsi nelle impostazioni audio, io lo faccio premendo il tasto “start” e digitando “audio”, la ricerca mi propone il pannello per settare le impostazioni delle periferiche di input e output. Qui abbiamo la possibilità di muoverci nel tab della riproduzione e in quello della registrazione, a noi interessano entrambi. Partiamo da quello della riproduzione, qui è presente un elenco di dispositivi di riproduzione, selezioniamo quello che ad esempio useremo con Skype, premiamo il tasto “applicazione” o “shift + f10”, è indifferente, e selezioniamo dal menù che appare, la voce “proprietà”. Nella finestra di dialogo che si apre, muoviamoci sul tab “avanzate” e scendiamo con il tasto “tab” fino alla checkbox “consenti alle applicazioni di assumere il controllo esclusivo” e la disabilitiamo. Diamo “ok”. Dobbiamo fare la stessa cosa con il tab della “registrazione”, scegliendo il microfono che utilizzeremo con Skype. Così il problema, noto anche con altre applicazioni diverse da NVDA, sarà risolto.

Con Microsoft Office 2016 si scrive con la voce

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Ricordo ancora quando bisognava spendere diversi soldini per acquistare alcuni programmi che abilitassero la dettatura vocale nei nostri pc con Windows. Da qualche tempo questo rappresenta il passato, infatti, i prodotti Microsoft, come Word, Outlook ed Excel, integrano un semplice ed immediato sistema di dettatura vocale.
Una volta aperto Microsoft Word e creato un nuovo documento vuoto, ci basterà premere il tasto di dettatura vocale per mettere Word in ascolto della nostra voce e scrivere ciò che detteremo. Esiste anche una scorciatoia da tastiera per attivare tale funzionalità: alt + h + d + 1 + d, così non dovremo andare alla ricerca di tale tasto nella barra degli strumenti. Ho personalmente effettuato dei test sul mio PC con Windows 10 e Office 2016 (requisiti fondamentali). Unica accortezza preliminare, abilitare il microfono sul vostro PC e configurarlo a dovere nella sezione dedicata a Cortana sotto le Impostazioni di Windows, tempo totale 5 minuti per un servizio davvero interessante. E pensare che per altre lingue, quindi Italiano non incluso, è anche possibile comandare parzialmente il nostro PC, speriamo che queste funzionalità arrivino presto anche in Italia.

AWS DeepLens – Videocamera con funzioni di apprendimento approfondito per sviluppatori: insegnarle a riconoscere lo stato dei semafori e la presenza di strisce pedonali?

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Ormai, un po’ tutti, abbiamo sentito parlare di “deep learning”, che nient’altro significa che “apprendimento approfondito”, associato solitamente al mondo dei dispositivi facenti parte del mondo dello IOT, tradotto come “internet delle cose”, oppure possiamo trovare questi termini associati anche al mondo delle auto a guida autonoma. Non so a voi, ma a me tutta questa tecnologia evoca sogni di autonomia e indipendenza, soprattutto nel territorio urbano che mi circonda quotidianamente.
In passato, era proibitivo parlare in questi termini, soprattutto a livello di individuo privato, per gli elevati costi e per il livello acerbo della tecnologia, ma oggi nessuno può privarci di sognare un mondo interconnesso, fatto da telecamere e dispositivi indossabili che ci possano aiutare nelle nostre autonomie quotidiane.
Alcuni dispositivi hanno visto la luce da diversi anni, sono sul mercato da meno, ma nessuno soddisfa un’esigenza urbana di cui ho già trattato, gli attraversamenti semaforici pedonali.
Navigando in rete mi sono così imbattuto in un prodotto, dai costi contenuti, meno di 250 dollari, che mi ha fatto sognare, si tratta del “AWS DeepLens – Videocamera con funzioni di apprendimento approfondito “. Parliamo di una telecamera, programmabile, istruibile al riconoscimento, interconessa con i servizi AWS del colosso Amazon.
Dal sito ufficiale, il produttore, la descrive con queste parole “AWS DeepLens aiuta a consegnare, letteralmente, l’apprendimento approfondito nelle mani degli sviluppatori, con una videocamera interamente programmabile, tutorial, codice e modelli preformati, progettati per ampliare le capacità di apprendimento approfondito” e continua spiegando “Impara le basi del machine learning: una tecnica di apprendimento automatico che utilizza reti neurali per apprendere ed effettuare previsioni, tramite progetti di visione artificiale, tutorial ed esplorazione pratica del mondo reale con un dispositivo fisico. AWS DeepLens permette di eseguire modelli di apprendimento approfondito in locale sulla videocamera, per analizzare e intervenire sulla base di ciò che viene visualizzato”.
Mi fermo qui, facendo una considerazione: penso non sia affatto azzardato ipotizzare un apprendimento del dispositivo rivolto al riconoscimento urbano, magari incrociato con altri dati tecnici del territorio stesso, che ci porti finalmente a muoverci con più autonomia, realizzando anche il nostro sogno, quello di sapere se un semaforo è verde e se stiamo camminando sulle strisce pedonali nella giusta direzione.
Oggi la tecnologia c’è, ci va qualcuno che investa nell’implementazione di tali dispositivi e “servizi” per metterli al “servizio” delle persone diversamente abili.

Per approfondimenti: sito ufficiale AWS DeepLens – Videocamera con funzioni di apprendimento approfondito

Windows 10 October 2018 introduce la cronologia appunti nei vostri PC e nel cloud.

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Ho sempre trovato molto comodo tenere traccia delle innumerevoli volte che copio del testo negli appunti. Soprattutto quando sviluppo software e sposto qua e la parti di codice, trovo molto utile avere un luogo da dove riprendere al volo gli appunti copiati e incollati. Per avere questa feature ho sempre utilizzato un app di terze parti, Ditto su Windows 10, la potete trovare nel Microsoft Store, è gratuita. Ma con l’update October 2018 di Windows 10, questa funzionalità diventa nativa, senza dover installare altri software. Non dovete fare altro che abilitarla dalle impostazioni di sistema, sotto la scheda “appunti”. Una scorciatoia per raggiungere questa sezione è premere “windows + i”, si aprirà una scheda dove cercare le impostazioni di sistema, scrivete “appunti” date invio e spostatevi con il “tab”. Troverete così l’interrutore da premere per abilitare questa utile funzionalità. Da questo momento in avanti, ovunque premiate la combinazione “windows + v” apparirà una finestra di dialogo con l’elenco degli appunti che avete copiato dall’accensione del pc. Spostandovi con le frecce potete selezionare una voce e dando invio essa viene copiata nel programma che state utilizzando. Sempre nel pannello delle opzioni precedentemente descritto, potete anche attivare la memorizzazione in cloud degli appunti, in modo da poterli ritrovare in tutti i vostri dispositivi. Ad esempio, potete immaginare di copiare del testo su PC e ritrovarvelo sul vostro smartphone, il tutto utilizzando la tastiera Microsofts SwiftKey. Una feature utile per tutti e con molteplici casi di utilizzo.

Lo Screen Reader da vicino: primi passi con NVDA e la tastiera

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Per usare un Personal Computer con Windows, da non vedenti, dobbiamo installare e sapere utilizzare un software chiamato “lettore di schermo”. Windows ne integra uno di base, chiamato Narrator, un po’ limitato, per questo motivo noi utilizzeremo NVDA, gratuito, completo e open source. Continua a leggere Lo Screen Reader da vicino: primi passi con NVDA e la tastiera

Anche Spindox da voce alla mia storia.

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Segnalo con enorme piacere che anche Spindox, l’azienda per cui lavoro, si è dimostrata sensibile alla vicenda “dell’autonomia in città e semafori sonori”, scrivendo un articolo sul blog aziendale.

Dal blog Spindox: “Lorenza Castagneri, giornalista del Corriere della Sera, ha dato voce alla storia di Alessandro Albano, collega di Spindox non vedente. A proposito di semafori sonori e autonomia in città.”

Lorenza Castagneri da voce alla mia storia in un suo articolo sul Corriere della Sera. A proposito di semafori sonori e autonomia in città.

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Ringrazio la giornalista Lorenza Castagneri per avere dato voce alla mia storia, di cui ho scritto recentemente in questo blog. Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla tematica dell’accessibilità urbana e del modo in cui si spostano in città le persone diversamente abili.
Il ritaglio dell'articolo sul Corriere della Sera
Chi è Alessandro Albano, 39 anni, è cieco da 10 a causa di una malattia degenerativa della retina: la retinite pigmentosa. Vive a Mirafiori Nord e lavora come programmator e a San Donato. Scusi ma lei davvero spende 40 euro ogni giorno per andare a lavorare? «Se devo prendere il taxi andata e ritorno, sì. Se facessi sempre così mi ci vorrebbero 800 euro al mese. Per fortuna, negli anni, mi sono costruito una rete di amici e conoscenti che mi accompagnano. Ma ovviamente gli do una mancia. Oggi spendo circa 20 euro al giorno. A volte vado in macchina con mia moglie. Ma in una famiglia, è difficile riuscire a fare combaciare gli orari dei vari componenti: sono casi rari. Vivo ogni giorno nell’incertezza», risponde Alessandro Albano. Questa è la sua vita quotidiana da impiegato non vedente. Programmatore, vive a Mirafiori Nord e lavora a San Donato, ma il problema non è tanto dover attraversare la città. C’è il bus 71 che passa davanti a casa sua. «Vivo a due passi da via Guido Reni, nelle vicinanze dell’anagrafe, e lì ci sono due semafori sonori. Sarebbe comodissimo usare il bus. Il fatto è che nella zona del mio ufficio, nel complesso Piero della Francesca, i semafori sonori invece non esistono. Questo nonostante ci siano più strade che si intersecano, l’ospedale Amedeo di Savoia, l’Università, il Santo Volto. Lo stesso accade davanti all’ospedale Maria Vittoria dove dovrei scendere dal 71 e salire sul tram 9. Per meusare i mezzi pubblici per andare a lavorare è impossibile. Ho dovuto organizzarmi». Ma da cittadino Albano si chiede come il Comune ha intenzione di aiutare lui e gli altri che potrebbero trovarsi nella sua situazione. «Anche perché a Torino è praticamente impossibile accedere ad eventuali buoni taxi. Io sono in graduatoria, ma non sono mai riuscito a beneficiare del contributo perché i fondi sono limitati. Comunque sarebbe un supporto minimo. Lo esaurirei in quattro giorni di lavoro». Albano ha raccontato la sua storia anche a Marco Bongi, il presidente dell’Apri, l’associazione Pro retinopatici e ipovedenti. Però adattare un impianto semaforico ai non vedenti può costare anche diecimila euro. E così, a Torino, il quadro è desolante: solo il 13,7 per cento dei semafori è “sonorizzato” anche se la quota è in leggero miglioramento. Nel 2018 sono stati adattati sette attraversamenti, due saranno completati a breve e nei prossimi mesi verranno sistemati tutti gli impianti di via Nizza da corso Vittorio a piazza Carducci. La Città prova a fare il possibile. Il resto, almeno al momento, sembra lo debbano fare i cittadini e anche a proprie spese. «Due anni fa, prima di iniziare nella mia attuale azienda, avevo provato il percorso. Sapevo che c’erano difficoltà. Ma non avrei mai rinunciato al lavoro dei miei sogni».

Semafori sonori per non vedenti e viabilità: una richiesta al Comune di Torino.

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#accessibilità #semafori #sonori #mobilità #nonvedenti #lavoro #autonomia #torino

Segue la mail inviata al Comune di Torino per sensibilizzare all’installazione di semafori sonori in zona ospedale Maria Vittoria e in zona Piero della Francesca. L’intervento si rende necessario per rendere la zona accessibile e di conseguenza, permettermi di recarmi sul posto di lavoro con i mezzi pubblici. Tali punti di interesse personali sono condivisi con la comunità dato che sono nei pressi di ospedali, università e Curia di Torino, oltre al fatto che il Piero della Francesca ospita decine di aziende.

Condivido con tutti voi il documento, inviatomi  dalla Segreteria Tecnica dell’ Assessore Viabilità, Infrastrutture, Trasporti e Mobilità di Torino, contenente i semafori sonori ad oggi installati in Torino. Il fatto che siano presenti in questo documento non ne attesta il corretto funzionamento.

——– Messaggio Inoltrato ——–
Oggetto: Semafori acustici, mezzi pubblici, viabilità pedonale lavoratore non vedente
Data: Wed, 20 Mar 2019 10:44:12 +0100
Mittente: Alessandro Albano
A: segreteria.assessorelapietra@comune.torino.it, Info.viabilitaetrasporti@comune.torino.it, segreteriapresidentecirc4@comune.torino.it, maria.lapietra@comune.torino.it, urc@comune.torino.it, segreteria.sindaca@comune.torino.it, segreteria.vicesindaco@comune.torino.it, segreteria.assessoreschellino@comune.torino.it
CC: claudio.cerrato@gmail.com, Gabriele.delcarlo@comune.torino.it, APRI Onlus , Marco Bongi

Buongiorno a tutti,
sono un lavoratore non vedente di Torino, lavoro da 19 anni e da circa 2 anni lavoro al Piero della Francesca e vi scrivo per segnalarvi che non mi è possibile recarmi a lavoro con i mezzi pubblici. Il problema è dovuto dall’assenza di semafori sonori e di attraversamenti sicuri in prossimità delle fermate. In città mi sposto con il bastone bianco. Gli orari sono quelli classici di un lavoratore, la mattina tra le 8 e le 9.30 e nel pomeriggio dalle 16.30 alle 19.

Io parto da Via Forno Canavese (10136) a Torino, mirafiori nord, fino a qui tutto ok, mi reco alla fermata per prendere il 71 (direzione Porta Susa – Bolzano capolinea) in Via Guido Reni, qui ci sono anche i semafori sonori grazie ad un ufficio anagrafe presente a pochi passi.

Devo andare in Corso Svizzera 189/A, per farlo, devo scendere dal 71 e prendere la linea 9 nei pressi dell’Ospedale Maria Vittoria (due attraversamenti via Cibrario e corso Tassoni).

Mi sono fermato nell’esplorare la zona di arrivo in Corso Svizzera. All’andata dovrei scendere alla fermata 184, “Piero della Francesca”, ma è impossibile attraversare in direzione Corso Svizzera 189/A, non c’è alcun semaforo sonoro e nessun riferimento, troppo rischioso farlo “alla cieca”. Pensare che stiamo parlando di meno di 50 metri dalla meta. L’attraversamento risulta pericoloso anche per chi ci vede.

Al ritorno dovrei recarmi alla fermata 183, “Piero della Francesca”,appena dopo via Nole. Lo posso fare, ma completamente “alla cieca”, rischio alto, ci sono dei riferimenti urbani, tipo transenne, che mi permettono di orientarmi un minimo. Qui manca addirittura il semaforo (tra l’altro siamo a pochi metri dalla Diocesi di Torino dove è presente la Chiesa e gli uffici della Curia). Poi devo scendere sempre al Maria Vittoria.

Per non lasciare nulla al caso, con un amico, mi sono spinto fino alla fermata Amedeo di Savoia, sempre in Corso Svizzera, circa a 400 metri da dove lavoro io. Ho pensato, qui c’è un ospedale e l’Università di informatica, ci sarà di sicuro il semaforo sonoro. Infatti NON c’è assolutamente nulla, mi sbagliavo. Non era un tragitto comodo, ma era un qualcosa. Sono solo 400 metri, ma percorsi da non vedente e con due attraversamenti senza semafori, comunque pericoloso.

Sempre in Corso Svizzera, tra i civici 189/A e 185 Bis, sono presenti, in un senso e nell’altro, le eventuali fermate provvisorie della linea 3 e linea 9, anche questi attraversamenti non risultano sonorizzati.

Come intende aiutarmi il Comune di Torino?

Vi prego di non rispondermi che non ci sono i fondi.

È poco utile che vi dica, perchè lo sapete già, che a Torino non è praticamente possibile accedere ad eventuali buoni taxi (sono in graduatoria, ma è tutto fermo da anni)o qualsiasi altro tipo di trasporto per diversamente abili. Per non parlare dell’assoluta mancanza di alternative al servizio taxi. Ad oggi, recarmi a lavoro, mi costa circa 40€ al giorno.

Allego un doc con i semafori sonori in Torino, aggiornato al 2011, avete qualcosa di + aggiornato?

Metto in copia anche l’associazione di categoria Apri Onlus – www.ipovedenti.it

Grazie mille.

Rimango a disposizione.

Ora resto in attesa di una risposta da parte del Comune di Torino.
Stay tuned.

Inaugurazione Laboratorio “S. Polin”

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Sono lieto di annunciare l’inaugurazione del Laboratorio per la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie assistive per le STEM “S. Polin”. Il nuovo laboratorio intende essere un luogo di riferimento per promuovere la diffusione delle tecnologie assistive per l’accesso alla didattica ed alla ricerca di persone con disabilità.

INFORMAZIONI SULL’EVENTO:
20 novembre 2018, ore 12, Aula Magna, Dipartimento di Matematica “G.Peano” dell’Università di Torino, Via Carlo Alberto 10.

Inaugurazione Laboratorio “S. Polin”

EVENTO UFFICIALE SU FACEBOOK

Festival della Scienza: per una matematica accessibile ed inclusiva.

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Il tema è caldo, l’accessibilità della matematica alle persone non vedenti. Ne abbiamo parlato al Festival della Scienza di Genova e Spindox, l’azienda per cui lavoro è stata al nostro fianco e ci da visibilità con una intervista sul blog aziendale. Da leggere tutto d’un fiato.

https://www.spindox.it/it/blog/il-linguaggio-latex-per-laccessibilita-dei-non-vedenti-ai-contenuti-scientifici

Festival della scienza: provata la cintura smart “Beltmap”.

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Sabato 27 Ottobre sono stato al Festival della Scienza di Genova e non mi sono fatto scappare l’occasione di provare qualche dispositivo interessante. La mia attenzione è caduta sulla cintura smart Beltmap. Questo ausilio per ipovedenti e non vedenti, è una fascia da applicare anche sulla propria cintura e il suo scopo è quello di guidarci, tramite vibrazione, lungo percorsi pedonali. Il concetto che sta alla base è relativamente semplice e geniale. Poniamo che il vostro “ombelico” rappresenti il centro, la retta via, la giusta direzione. Ecco, questa cintura tramite delle vibrazioni vi indicherà quando starete andando nella corretta direzione, se le vibrazioni sono centrali, starete muovendovi correttamente, verso il punto di destinazione o verso la prossima svolta a destra o sinistra. Man mano che vi muovete la vibrazione potrebbe spostarsi sulla fascia indicandovi il movimento da compiere per posizionare centralmente la vibrazione. La cintura gode di un’ottima autonomia e già il prototipo risulta poco ingombrante. Al momento è destinata agli spostamenti all’aperto, ma gli ideatori del dispositivo stanno già progettando una modalità per la navigazione interna di edifici, ipotizziamo tramite l’utilizzo di beacon. La cintura è accompagnata da un’indispensabile app per la gestione della stessa, fornisce il calcolo del percorso e alcuni comandi vocali. Gli sviluppatori ci hanno spiegato che la Beltmap sfrutta i servizi di geolocalizzazione di Google Maps, compresi i suoi punti di interesse (POI), ma è anche possibile l’integrazione con altri servizi e app di geolocalizzazione, ad esempio Seeing Assistant Move. Sembra che il prezzo di lancio sul mercato, previsto per metà 2019, si aggirerà attorno ai 500€, ma si sta lavorando per proporre il prodotto ad un prezzo leggermente inferiore. Gli sviluppatori del progetto ci tengono a sottolineare che la cintura non sostituisce in nessun modo il bastone bianco, ma vanno utilizzati insieme.

Lavorare nel mondo IT con una disabilità visiva: “assolutamente possibile”, una scelta vincente!

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La problematica occupazionale per le persone affette da disabilità visiva, rappresenta da tempo, un tabù che in realtà è ormai sfatato e superato. Non voglio assolutamente sminuire la questione, ma oggi, con un Personal Computer equipaggiato di sintesi vocale, è possibile svolgere diverse mansioni, da quelle di ufficio a quelle più tecnologiche, come lo sviluppatore di software.
Dico questo perchè vivo sulla mia pelle, quotidianamente, l’inserimento in realtà aziendali, nel mondo IT, dove posso esprimere il mio potenziale, “addirittura” da non vedente. Quello occupazionale, rappresenta per me un tema molto caldo, di certo, una persona come tale, ha bisogno di intraprendere un percorso formativo che lo porti a diventare uno sviluppatore di software. Ciò è vero, sia per persone diversamente abili, sia per persone normodotate. La persona diversamente abile ha semplicemente bisogno di un approccio più attento nel ricevere la formazione specifica, chi gli insegna a programmare, deve conoscere gli strumenti giusti, quelli accessibili, l’approccio deve essere meno orientato alla visione, ma orientato al ragionamento e all’ascolto del codice sorgente del software che si intende produrre. Non dimentichiamo infatti che l’apprendimento, passerà per la maggiore, dal canale uditivo. Se poi, il novello sviluppatore conosce il Braille, esso può rappresentare un arma in più, grazie all’utilizzo delle barre Braille collegate al PC tramite bluetooth o cavo usb.
Giunti a questo punto può sorgere il dubbio che però questa tipologia di lavoratore possa avere delle limitazioni, ma vi posso rispondere che questo può essere vero se non si mette il lavoratore nelle giuste condizioni per esprimere il suo potenziale. Se a un non vedente chiediamo di produrre interfacce grafiche, di certo non porterà ad un risultato ottimale, posso scrivere ad esempio una interfaccia web in HTML e JavaScript, ma se nel mio team di lavoro è presente un collega che sviluppa Front End, forse è meglio che se ne occupi lui, soprattutto per le fasi di test della stessa. Da non vedente mi occupo di Back End, sviluppo in Java con i più utilizzati framework, uso Eclipse come IDE perchè totalmente accessibile, mi connetto ai database e scrivo query e tanto altro.
È fondamentale fare parte di un contesto in cui ci si sente parte integrante del progetto, dove si può dare il proprio contributo, dove ci si guadagna lo stipendio. I colleghi che ci circondano devono imparare a conoscerci, a capire i nostri punti di forza in modo da contribuire alla formazione di un team di lavoro omogeneo. Tutto ciò è assolutamente possibile, a patto che si conoscano le tecnologie assistive su PC per fare tutto ciò e si conoscano i software accessibili per svolgere questo lavoro. Come in tutto e come per tutti, se manca la conoscienza, se non si è preparati, si faticherà.
Questo blog vuole essere un punto di partenza, un supporto, io mi rendo disponibile ad informarvi ed orientarvi, per rendervi la vita più semplice, mettendo al vostro servizio ciò che ho imparato autonomamente in questi 18 anni di lavoro nel mondo IT.

Global Accessibility Awareness Day 2018: professionisti IT, diversamente abili e istituzioni si incontrano per un software più accessibile

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Segnalo con molto piacere ed interesse che anche per il 2018 l’Italia sarà in prima fila per il Global Accessibility Awareness Day, manifestazione rivolta a professionisti del mondo IT, aziende, associazioni, istituzioni e persone diversamente abili che si incontrano per sensibilizzare e dare vita ad un software più accessibile. L’appuntamento è per il 18 Maggio a Bologna ed a questo indirizzo potrete trovare tutte le info per partecipare.